Amore mio dolcissimo Anna Diotallevi

Martedì 10 Novembre 2015 11:54
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Concorso "Ancora insieme, una lettera a chi non è più con noi" in ricordo dell'amico Roberto Ricciardi - 2015

 

 

Ora che ho raggiunto un’età che mi permette di guardare, con un certo distacco, la vita trascorsa e sopportare il peso delle scelte fatte nel passato, sento il bisogno di scriverti illudendomi di averti ancora vicino a me, perché, in tutti questi anni,  sei rimasto sempre nel mio cuore e non ti ho mai dimenticato.

Il nostro è stato un amore immenso, meraviglioso, unico; ancora adesso,  non ci sono parole per descriverlo perchè anche tra noi, non usavamo parole, c’erano solo sguardi, contatti, coccole e baci.

Avrei voglia di tenerti tra le mie braccia, come un tempo, per stringerti a me, accarezzarti e baciarti ma tu non ci sei più, sei andato via, lontano, sei volato sul ponte dell’arcobaleno dove la leggenda dice che tutti gli animali, amati in vita, giocano e corrono felici, quando muoiono, in attesa di riabbracciare i loro padroni.

Amo pensare che tu sia lì, mia tenerezza, insieme a tanti altri animali e dovrei essere felice pensando che puoi trovare acqua fresca, campi verdi per correre, cibo buonissimo e passi il tuo tempo giocando con i fratellini, volati via prima di te, ma io ti vorrei ancora qui, sulla terra, vicino a me, perché mi manchi da morire e non ho più lacrime per esprimere i sentimenti che mi legano ancora a te.

Tu, mia immensa gioia e mia delizia, hai dato un senso alle mie giornate di giovane donna, sei stato il mio amico, il mio compagno di giochi, il mio grande amore.

Quando ti ho trovato, tanti anni fa, raggomitolato ed impaurito dentro una scatola di cartone, non pensavo, non sapevo, che avresti dato un senso alla mia vita.

Eri piccolissimo, una morbida palletta di pelo nero con due bellissimi occhi d’oro; poi sei cresciuto, sei diventato uno splendido gatto maschio con il pelo lunghissimo, un tenerissimo nasino all’insù ed una coda meravigliosa e sei diventato la mia ombra, il mio alter ego, il fratello che non ho mai avuto: il mio bellissimo Tittone.

 

Vorrei poterti gridare che allora ti amavo alla follia e che ti amo ancora, malgrado tu non sia più con me e che sia passato tanto tempo, perché quando c’è l’amore la lontananza non annulla i sentimenti ma li accresce.

Caro Tittone, mi piace poterti chiamare ancora come un tempo quando, di ritorno da scuola, eri ad aspettarmi dietro la porta di casa e mi seguivi dappertutto, poi ti sedevi felice vicino o in braccio a me, guardandomi innamorato.

Ricordi? Siamo cresciuti insieme, abbiamo trascorso diciassette meravigliosi lunghissimi anni di tenerezze e di coccole, e, mentre io diventavo una donna, tu ti facevi sempre più bello e più dolce.

Con te non ci sono più stati momenti di tristezza, dopo la scuola, prima del pranzo, dopo la cena, c’eri sempre tu a farmi compagnia, mi guardavi e con dolcezza mi facevi “truuu…” e ti mettevi sulle mie ginocchia, ti sdraiavi tra le mie braccia, salivi sulle mie spalle, eravamo noi due insieme, tu ed io, io e te, ti abbracciavo, ti accarezzavo e coccolavo per ore e tu eri un crescendo di fusa.

Sono stati anni di amore, di sogni e di poesie nella beatitudine della tua presenza, con te la vita mi sorrideva ed il mondo era meraviglioso perché il flusso d’amore che ci legava si espandeva intorno a noi creando un paradiso in terra, dove non esistevano dolori o sofferenza, che ci avvolgeva in modo quasi fisico, palpabile; mi bastava il tuo calore, il tuo dolcissimo musetto vicino alle mie labbra e le tue fusa per calmare la mia anima avida di amore e di dolcezza.

Trascorrevamo tutto il tempo insieme, ti coinvolgevo in ogni mia azione e sei ben presto divenuto la mascotte dei miei amici e dei miei compagni di studio, non parlavo altro che di te e ti conoscevano tutti perché io non contavo più nulla senza di te.

Bastava che mi guardassi con i tuoi bellissimi occhi d’oro ed io rimanevo incantata a scrutare il tuo tenerissimo profilo: pelo, ciglia, baffi, nasetto piccolissimo e perfetto: l’amore con la a maiuscola ed eravamo entrambi in estasi e gli altri non esistevano quasi più.

 

 

Quando  la  morte  ti  ha  carpito  e  sei   andato via  hai  lasciato, dentro di me, un vuoto

incolmabile; vivevo della tua presenza e non averti più con me è stato un trauma.

Da allora ti ho cercato sempre, disperata, sperando che tu tornassi, che all’improvviso ti ritrovassi vicino a me ed anche quando, tanti anni dopo, ho avuto altri animali ho sperato sempre di trovare in loro quella parte di eternità che tu avevi saputo regalarmi, ma che non ho più trovato.

Amore mio mi manchi, non ho mai smesso di amarti, ti ho cercato in tutti gli altri esseri viventi che ho conosciuto, ma nessuno è più stato come te, nessuno ti ha mai lontanamente eguagliato, dopo di te è come se avessi vissuto nella solitudine perché tu eri riuscito a riempirmi la vita, anche solo con la tua bellezza e la tua dolcezza.

Oh piccolo amore mio, ti vorrei ancora con me, per posare le mie labbra sul tuo morbidissimo pelo e piangere e ridere con te, toccarti ed accarezzarti, impazzire e bearmi della tua esistenza; e tu potresti ancora abbracciarmi con le zampette morbidissime accostando il musetto al mio viso per qualche istante o, forse, per l’eternità.

Chissà se davvero puoi sentirmi, se sei veramente nel nuovo mondo e ti manco come tu manchi a me, se mi pensi e guardi il cielo pieno di stelle sperando di vedere  i miei occhi; io ti cercherò sempre, nel mio cuore, nella mia anima inaridita dall’età e dalla tua mancanza e  nei ricordi bellissimi che mi hai lasciato.

Io sono qui a pensarti, per te ci sarò sempre, finchè un giorno, quando anche io lascerò questo mondo, farò pazzie per raggiungere il ponte dell’arcobaleno dove tu mi stai aspettando da tanto, troppo tempo e potremo correrci incontro, felici di ritrovarci e ci ameremo ancora una volta, abbracciati, fino alla fine dei tempi.