Le cento parole più utilizzate della lingua italiana

Sabato 29 Maggio 2021 13:05
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Di esse soltanto il cinque per cento non ha nulla a che fare con il latino: si tratta di termini che si agganciano all'arabo  che annovera i termini inerenti ai numeri e all'astronomia, oppure ad un'origine germanica, cui fanno riferimento quasi tutte le parole connesse al concetto di guerra

 

Cosa, anno, uomo, giorno, volta, casa, parte, vita, tempo, donna. Queste le dieci parole più usate della lingua italiana. Al primo posto cosa, un termine che ha il suo forte nella genericità, tanto che può trovare spazio in tutti i contesti, in tutti i discorsi. Al secondo posto anno, un riferimento temporale  di media entità,che sa di presente, di passato e di futuro prossimo, ma anche di programmazione e di bilancio. Al terzo gradino del podio c'è uomo, non tanto come alternativa al concetto di  donna, ma come essere umano, come prototipo dell'umanità. Quarto posto per  giorno, che, preceduto da buon, è un bel saluto ed un buon augurio per una giornata da vivere al meglio. Il termine volta si usa per richiamare il passato ma anche per indicare la ripetizione di un gesto. La casa non può mancare perchè rappresenta  uno dei punti fermi della propria esistenza, o comunque del proprio programma di vita. Porzione o luogo, la parte è molto presente nel linguaggio quotidiano di ognuno di noi. La vita è quel bene meraviglioso che cerchiamo di gestire e capire fino alla fine dei nostri giorni. Il tempo è quella forza che condiziona l'esistenza del genere umano e di tutto quello che gira intorno ad esso. Se c'è l'uomo non può esserci la donna, miracolosa artefice delle nascite e quindi del passaggio dal non-essere all'essere.

Gli altri novanta sostantivi più utilizzati:

Mano, occhio, ora, signore, paese, momento, modo, mondo, parola, padre

Punto, lavoro, stato, caso, città, guerra, strada, figlio, notte, voce

Nome, sera, acqua, amico, fatto, gente, amore, storia, aria, forza

Testa, ragione, mare, mese, capo, luce, sole, famiglia, piede, persona

Via, signora, governo, senso, opera, prodotto, festa, gioco, prova, campagna

Fiore, sala, misura, posizione, natura, ufficio, specie, successo,zona, fuoco

Soldato, vista, libertà, risultato, importanza, dubbio, ricerca, dio,  figura, piazza

Questione, nemico, pena, motivo, esperienza, ricordo, albero, politica, processo, vino

Porta, sud, sogno, cane, isola, movimento, mente, occasione, prezzo, causa

Tra i cento termini sopraindicati non ci sono quelle che sono considerate  le dieci  parole più strane ed ostiche, ossia:

Astrusità, un misto di  incomprensibile e di astratto.

Granciporro, errore madornale, strafalcione: prendere, pigliare un granciporro. Deriva da un  grosso granchio del Mediterraneo (Cancer pagurus)

Lapalissiano, Ovvio, evidente come la verità dell'epitaffio che scrissero alla morte del marescuallo La Palice: " Se non fosse morto, sarebbe ancora in vita"; pare sia frutto di una cattiva interpretazione  del " Se non fosse morto,farebbe ancora invidia".

Luculliano. Abbondante specialmente in campo gastronomico. Richiama i pranzi celebrati dal generale romano Lucullo, raccontati come imponenti  e raffinati

Mentecatto. Infermo di mente, pazzo, a causa della mente presa (capta) da un male che ne stravolge la funzionalità.

Peripatetico, ricorda l'insegnamento filosofico di Aristotele, che avveniva prevalentemente nel corso di

Pleonastico, dal greco, indica atti e comportamenti che si ritengono inutili, superflui, non necessari.

Procrastinare, dal latino  cras (domani), equivale a rinviare ad altro giorno un impegno, una attività, per lo più dovuti o già stabiliti.

Precipitevolissimevolmente la parola più lunga della lingua italiana, un solo endecasillabo, per indicare un modo estremamente precipitevole

Sproloquio, un discorso (in latino loquor è "parlare")  prolisso e inconcludente.