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Home Arte cultura e tempo libero Quali sono le canzoni italiane che rappresentano al meglio l'estate? Di Alberto Alfieri Bordi

Quali sono le canzoni italiane che rappresentano al meglio l'estate? Di Alberto Alfieri Bordi

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"Un'estate al mare" di Giuni Russo, scritta da Franco Battiato e Giusto Pio nel 1982, attraverserà il tempo senza cedimenti anche in futuro, come ha fatto già negli ultimi 30 anni, perchè rappresenta al meglio lo spirito della stagione  che ci scalda corpo e anima.

 

 

"Boys" canzone cult di Sabrina Salerno

 

Tra gli evergreen che richiamano in modo forte ed immediato la stagione calda il posto d'onore spetta sicuramente ad " Un'estate al mare" cantata da Giuni Russo, una canzone di Franco Battiato-G.Pio datata 1982 ma sempre attuale. Con questo pezzo accattivante la cantante palermitana, prematuramente scomparsa poco più che cinquantenne lascia una impronta indelebile del suo talento canoro nella musica italiana. Sempre lei è autrice insieme a M.A. Sisini di Alghero, altro brano "marino" cantato con brio e piglio vocale, dedicato alla atmosfera dell'estate in Sardegna.

Nei primi anni sessanta Edoardo Vianello aveva già lanciato Pinne, fucile ed occhiali (quando il mare e' una tavola blu, sotto un cielo di mille colori, ci tuffiamo con la testa all'ingiu') e A Abbronzatissima (sotto i raggi del sole, come è bello sognare, abbracciato con te),  due pietre miliari della musica estiva di ogni generazione. Il 1963 è pure l'anno di Sapore di sale,un brano sofisticato di amore puro che Gino Paoli ha dedicato a Stefania Sandrelli. Sono gli anni dei juke-box negli stabilimenti balneari che suonavano Legata a un granello di sabbia di Nico Fidenco, Quando calienta il sol arde la playa dei Los Marcellos ferial, di Riccardo del Turco con la fortunata Luglio e della immarcescibile Ho scritto t'amo sulla sabbia del duo campano Franco IV e Franco I. C'era pure Piero Focaccia con "Stessa spiaggia stesso mare" di Soffici Mogol.

Gli anni settanta si aprono con uno dei capolavori dei Nomadi, Un pugno di sabbia (Ti baciava le labbra ed io di rabbia morivo già, ti baciava le labbra e un pugno di sabbia negli occhi miei), composta da Roberto Soffici e Claudio Daiano, che vince con merito  il Disco per l'estate 1970, nella sezione cantanti, classificandosi al quarto posto nella graduatoria finale. Cantautori impegnati non disdegnano le atmosfere gaudenti del clima estivo aggiungendoci  spesso emozioni profonde; è il caso di Franco Battiato, amato filosofo tra le note,  che è anche autore di  Summer on a solitary beach. Le "Spiagge" di Renato Zero sono immense ed assolate, spiagge già vissute, amate poi perdute, in questa azzurrità, fra le conchiglie e il sale...  Lo stesso brano Azzurro di Adriano Celentano, nonostante i ritmi pimpanti da safari nella savana, evoca sentimenti malinconici di solitudine e di ricordi giovanili. Memorabile l'attacco "Cerco l'estate tutto l'anno e all'improvviso eccola qua..." come pure quella pagina del passato che accomuna molti di noi: "Sembra quand'ero all'oratorio, con tanto sole, tanti anni fa. Quelle domeniche da solo in un cortile, a passeggiar, ora mi annoio più di allora, neanche un prete per chiacchierar".

Le estati degli anni ottanta hanno i suoni primo-tekno dei Righeira, che fanno ballare giovani e meno giovani con Vamos a la playa e L’estate sta finendo, dal testo semi-apocalittico. Il 1987 registra il boom di Sabrina Salerno col la canzone Boys ma soprattutto con il video più hot del secolo, grazie alle forme generosamente mostrate dalla pin-up genovese in una piscina esuberante pure lei di movimenti e colori coinvolgenti. Nel 1993  Luca Carboni (ci vuole un fisico bestiale) spopola con l'orecchiabilissima "Mare, mare" (ma che voglia di arrivare lì da te)  acutamente parodiata per il prototipo di coatto romano in " boro boro ci ho sul petto un chilo d'oro..."  Il 2000 fa trionfare, a livello internazionale, il duo degli opposti femminili, le sorelle Paola e Chiara, musicalmente ben dotate, che fanno ballare pure le statue con Vamos a bailar, e sta vita nueva. Nel 2001 il tormentone estivo è cantato da  Valeria Rossi, con le sue "Tre parole".  Si tratta probabilmente dell'ultima canzone italiana in grado di ritmare i giorni dell'estate; da allora solo stranieri e senza specifico riferimento alle tre parole magiche dell'estate: sole, cuore, amore.

Se si vuole poi pensare l'estate in musica con un taglio più spensierato e genuino, , non possiamo allora che richiamare la grande Gabriella Ferri. Era il 1973 e dai finestrini della Fiat 850 si cantava senza vergogna "Tutti ar mare" a mostra' le chiappe chiare", mentre nell'abitacolo si sentiva il profumo inconfondibile  della pasta al sugo, bombolotti sublimi già conditi, da gustare sotto l'ombrellone dopo i bagni mattutini.....

E poi c'erano le raccolte di Fausto Papetti, sassofonista  di rango noto per riportare in una atmosfera  da sottofondo i grandi successi dei cantanti che andavano per la maggiore. Le sue versioni disimpegnate dominavano le classifiche estive e rappresentavano la soluzione ottimale per fare da sottofondo musicale a ristoranti, alberghi, viaggi e gite turistiche in Italia. Le copertine dei suoi LP, con in mostra bellissime donne spesso seminude, sono oggi oggetto di collezionismo.

 

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