Tre giorni a Milano..... e non per lavoro. Istruzioni per il riuso. Di Alberto Bordi

Martedì 12 Dicembre 2017 16:46
Stampa

 

 

Fare il turista nella capitale degli affari può sembrare una stonatura eppure non mancano le attrattive: Brera e i Navigli attirano la movida diurna e notturna, ma anche le aree ultramoderne con i grattacieli esercitano un notevole fascino. La moda, i negozi e l'organizzazione di tipo europeo sono un valore  aggiunto.

 

 

Con i treni ad alta velocità Roma e Milano sono diventate  davvero vicine e così, in sole tre ore, siamo passati dal prospetto della stazione Termini alla monumentale stazione centrale milanese, già imbandita di alberi di natale imponenti e luminosi. Salutiamo il grattacielo Pirellone e l'hotel Gallia, ove un tempo si trattavano i calciatori da acquistare, prendiamo un taxi, e, attraversando una città senza (più) nebbia e con traffico moderato, in poco tempo siamo all'hotel Canada in via S. Sofia ( prossimità stazione metropolitana Crocetta). I primi passi dei 18 Km. percorsi il giorno di arrivo in terra longobarda ci fanno rasentare la Torre Velasca, storica struttura pachidermica,  con la originalità di avere la  parte alta più ampia di quella sottostante; chiediamo qualche informazione, prima ai sempre gentili cittadini milanesi e poi ad un ghisa - il pizzardone milanese -(inconsciamente replicando Totò e Peppino nell'indimenticabile "Noio volevam savoir....")  e  raggiungiamo agevolmente gli inconfondibili pinnacoli del Duomo. La piazza brulica di gente, perlopiù ben vestita ed il nostro sguardo,  catturato magneticamente dalla madonnina in oro zecchino, ci risveglia l'antica canzone " O mia bela Madunina che te brillet de lontan  tuta d'ora e piccinina, ti te dominet Milan". Entrando nella Basilica Cattedrale Metropolitana di Natività della Beata Vergine Maria, vero nome del Duomo, ci rendiamo conto che la statua dorata simbolo della città è alta  ben 4 metri e 16 cm., come risulta dalla copia in rapporto 1 a 1 visibile dietro la zona absidale. L'interno gotico è di una spettacolare bellezza ed i venti enormi quadri appesi in questo periodo lungo le navate, dedicati alla vita di San Carlo Borromeo, costituiscono una ulteriore attrattiva per il visitatore; all'ingresso, sospeso sul soffitto, pende un grosso contenitore di stoffa che, a quanto si tramanda, rilascerà i suoi contenuti, solo in contemporanea con la fine del mondo. Interessante la meridiana tracciata sul pavimento, illuminata da un  raggio di sole proveniente dal soffitto che va a posarsi sui vari segni zodiacali  ad ogni passaggio astronomico. Singolare ed inquietante la statua del San Bartolomeo decorticato, avvolto nella sua stessa pelle. Spettacolari per bellezza e maestosità le tre grandi vetrate realizzate nella parte retro absidale:  cinquantacinque vetrate monumentali realizzate con colorazioni vivaci da artisti della  scuola italiana, fiamminga e tedesca.. Pochi passi dalla piazza più nota del capoluogo lombardo ed eccoci nella affascinante Galleria Vittorio Emanuele II, salotto accogliente, ricco di negozi e di ristoranti, con una pavimentazione istoriata di singolare bellezza. Merita una visita anche la vicina Rinascente, i grandi magazzini con più di 150 anni di storia ed un piano panoramico che consente di vedere piazza del duomo dall'alto. Pranzo veloce ma decisamente gradito quello consumato con i panzerotti di Luini, un locale che richiama quasi di continuo frotte di persone di ogni età e nazione, con file incredibilmente lunghe. Più in là un ristorante (Papà Francesco) ed un bar (Marino) si fronteggiano apostrofandosi con scritte offensive (ma non troppo) a vicenda. Non distante  c'è piazza della Scala, con la grande statua di Leonardo da Vinci nei giardini adiacenti, che conduce al teatro più importante d'Italia, anche se la facciata dalle linee  essenziali non desta ammirazione. La struttura interna è invece un capolavoro di architettura, degna sede di eventi e protagonisti di eccelso talento artistico. Nei portici, vicino alla biglietteria è ubicato il Marchesino, il ristorante del genio della cucina italiana contemporanea, quel Gualtiero Marchesi che ebbe il coraggio di rinunciare alla triplice stella Michelin!! Il pomeriggio è dedicato alla visita del cosiddetto Quadrilatero della Moda, una zona dai negozi di grande prestigio delimitata da via Monte Napoleone, via Alessandro Manzoni, via della Spiga e corso Venezia. Dopo tanto vagare tra abiti griffati e vetrine accattivanti  come il suono delle sirene per Ulisse, ci fermiamo nella piccola piazza della Croce Rossa, ove campeggia una  moderna fontana dedicata all'amato Presidente della Repubblica Sandro Pertini. I mezzi pubblici sembrano efficienti, la metropolitana è frequente e ben organizzata e conduce dappertutto , anche nelle aree nuove ed ipermoderne come il Centro Direzionale e City Life, ma non ai  Navigli, serviti solo dai bus. Costo biglietto  dei bus, perlopiù tram, 1.50 euro per 90 minuti  di tragitto,incluso un accesso alla metro.  A cena siamo all'Osteria dei Poeti in corso Garibaldi 60,  locale tipico  molto frequentato, ove possiamo gustare i piatti della tradizione, ossia risotto allo zafferano, osso buco, cotoletta alla milanese, tutto piuttosto gradevole, accompagnato dal vino di san Colombano, 14 gradi di rosso fermo, disponibile anche in versione vivace. Il secondo giorno è all'insegna della cibernetica urbanistica ed architettonica, quindi destinazione piazza Gae Aulenti, progettata dall'argentino Cesar Pelli e considerata una delle più belle al mondo; è notevole lo spettacolo offerto dai grattacieli limitrofi, compresi i due definiti  Bosco Verticale, una ardita invenzione dell'italiano Boeri che mette insieme la vegetazione arborea sui balconi e la proiezione verticistica dei grandi palazzi che grattano il cielo. Nell'area circolare sopraelevata, tra  giochi d'acqua e negozi alla moda, si staglia l'Unicredit Tower, che con i suoi 231 metri è il grattacielo più alto d'Italia.

E' il 7 dicembre, festa del patrono di Milano, Sant'Ambrogio, ed allora tutti a vedere la fiera degli oh bej oh bej (che belli, che belli) ossia una impressionante doppia fila di bancarelle di ogni genere che percorre il perimetro dell'intero castello sforzesco, uno dei manieri più grandi d'Europa, una sorta di città militare voluta dal duca Francesco Sforza. Dal lato della fontana Torta degli Sposi, realizzata in epoca fascista in piazza Castello, si può vedere, in lontananza, l'Arco della Pace, monumento trionfale neoclassico, situato all'inizio di corso Sempione e dedicato alla pace tra le nazioni europee raggiunta nel 1815 con il congresso di Vienna. La seconda cena alla milanese viene consumata all'Osteria dell''Acquabella, in via San Rocco 11 a Porta Romana, in compagnia di due piacevoli amici, una effervescente bolognese milanesizzata e di un milanese doc, che degusta la classica cassoeula, la "cazzuola" fatta  con  la verza unita alle orecchie ed alle cotenne del maiale. L'atmosfera è particolarmente gradevole ma  alcune pietanze, come i nervetti e le polpette, sono decisamente inferiori alle aspettative.

Il quartiere Brera, con la sua aria romantica  che si avverte in ogni angolo del tragitto pedonale, costituisce un volto diverso di Milano, meno frenetico e più artistico, che ha il suo fiore all'occhiello nella celebre Pinacoteca. Entrando nel cortile vi accoglierà l’imponente statua bronzea di Napoleone in veste di Marte pacificatore: un anticipo, un aperitivo, della magnificenza artistica dei capolavori di Raffaello, Caravaggio, Andrea Mantegna, Giovanni Bellini, Fattori e Canaletto che vi aspettano nelle sale espositive. E poco più avanti, al civico 16, potete fare una sosta culturale alla Galleria d’Arte Moderna. Poco sponsorizzato, ma di grande fascino è l'Orto Botanico che si raggiunge  prendendo sulla destra di via dei Fiori Oscuri, dopo aver attraversato via Fiori Chiari. Sempre dentro a questo edificio è ubicato il Museo Astronomico di Brera, bombardato nel 1943 e riportato alla originaria bellezza negli anni seguenti.

Da  Porta Genova si accede  al mondo dei Navigli (raggiungibile solo con i bus e i tram), sede stabile della movida giovanile, che staziona  fino a tarda notte, tra un aperitivo, una pizza ed una bevuta, nei tanti locali nati o trasformati intorno a questi canali poco profondi ma navigabili, utilizzati in passato per il trasporto di merci nella città,  mettendola in comunicazione con  il lago Maggiore, quello di Como e il basso Ticino.

Se vi capita, passeggiando per Milano, andate a vedere le case di ringhiera, un tempo simbolo di degrado e povertà, oggi ricercate e pagate a prezzi elevati. Un monumento particolare si trova in piazza Affari, proprio di fronte al monumentale palazzo Mezzanotte, di stampo fascista, sede della Borsa: si tratta del celebre dito medio ideato dall'artista Maurizio Cattelan e titolato L.O.V.E. a rappresentare una mano impegnata in un saluto fascista ed erosa dal tempo in tutti gli arti, tranne uno, il dito rimasto.

Cosa ti colpisce di Milano? La vivacità della vita e delle persone, che  costituisce indubbiamente un segnale positivo e lontano dal torpore che sembra attanagliare molte altre zone d'Italia........