"Nel segno del bicerin". Le attrattive di Torino, momumentale, regale e raffinata, in tre giorni di visita "prenatalizia". A cura di Alberto Alfieri Bordi

Sabato 26 Dicembre 2015 16:21
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Il museo Egizio, la reggia di Venaria ed il museo del Cinema allestito nella Mole Antonelliana lasciano un segno indelebile

 

nel visitatore ma anche il parco del Valentino affacciato sul Po, l'ottimo cibo, il rituale delle cioccolate ed il fascino dell'occulto sono apprezzatissimi dai turisti di ogni età

Il capoluogo sabaudo, con la sua austera storia risorgimentale, si presenta al visitatore con un assetto urbanistico tipico, costituito da grandi piazze e larghe strade. La vocazione francesizzante, frutto della storia condivisa, si coglie nei cibi, nel dialetto, nei comportamenti rispettosi e nei gusti raffinati. Le attrazioni culturali stabili (il mondo egizio, la reggia di Venaria, il museo del cinema dentro alla spettacolare Mole Antonelliana) non oscurano la buona cucina, gli ottimi vini, una varietà di formaggi illimitata, la cioccolateria  prelibata e le accoglienti sale da the, ove si consuma  anche il classico bicerin (letteralmente "bicchierino").
Si tratta della storica bevanda calda tipica di Torino, evoluzione della settecentesca "bavarèisa", composta da una mescolanza di caffè, cioccolato e crema di latte dolcificata con sciroppo, consumata con un gran numero di varianti.
Nel periodo prenatalizio a tutto questo si accompagnano i tipici mercatini, gli artisti di strada, i negozi luminosi, tutti ingredienti ottimi a contrastare un po' di freddo e la presenza di nebbie, poco sopportata dai terroni  capitolini. 
Raggiungiamo Torino in poco più di quattro ore con "una freccia rossa" partendo da Roma Termini alle ore 7.05 ed alloggiamo in un bell'albergo (Best Western Executive - stanza 702 - consigliata) in via Nizza, non lontani e non vicinissimi alla stazione ferroviaria di Porta Nuova. I portici della zona ricordano la Piazza Vittorio della capitale con qualche prostituta stagionata in più.

1° giorno. Tour della città con le grandi piazze (alla francese) e le lunghe strade (Torino è articolata come un accampamento romano con un reticolo di strade perpendicolari, inclusi i decumani) già attrezzate con i mercatini natalizi. Il mercato di Porta Palazzo, per la cronaca, è il più grande mercato all’aperto d’Europa. Porta Castello e le strade collaterali pullulano di artisti di strada e di bande comunali, che portano allegria tra i visitatori che sempre di più scelgono il capoluogo piemontese per un week-end gastronomico-culturale. Di occulto se ne vede poco. I negozi  risultano molto raffinati ed attraenti in un contesto pulito ed organizzato.

Primo pomeriggio dedicato al Parco del Valentino, ambiente affascinante nonostante freddo e nebbia non siano indifferenti, con le sponde del Po  piene di gente (e di deliziosi scoiattoli) e con il Borgo medievale allestito come una fiaba per deliziare i più piccoli con giochi ed incantesimi (fate, maghi, saltimbanchi, stornellatori) di ogni tipo. Piadine, panini, cioccolate calde e similari sono indispensabili per contrastare l’umidità del fiume più lungo d'Italia (652 Km. se non ricordo male). Percorrendo la lunga ed interessante via Po, raggiungiamo la Mole Antonelliana, un colosso architettonico forse sottovalutato di circa 160 metri, impreziosito dall’insuperabile Museo del Cinema (ingresso 10 euro, ma ci sono sconti, un mondo assolutamente da non perdere) dove trascorri due ore con gli occhi spalancati. A piazza Castello prendiamo il tram storico n.7 (Non si paga,  si versa solo un’offerta alla associazione filotranvieri, se si vuole) che in circa mezz’ora ti porta in alcune delle piazze  più belle della città). Alle 17.30 cioccolato caldo nelle sale del Neuv Caval D'Brons in piazza S. Carlo 157, in un rituale mitteleuropeo particolarmente gradevole.

2° giorno Raggiungiamo con il tram n. 11 (biglietto valido per 90 minuti al costo di 1,5 euro) il piccolo comune di Venaria reale, per godere della visita guidata in un maniero (nato per la caccia dei reali) carico di storia, di arte maiuscola (apprezzerete il genio di Filippo Juvarra), di potere, di splendore, di giardini sconfinati che vi lascerà deliziati.

Dopo oltre due ore di incanto, lo stomaco reclama e pranziamo in un localino particolarmente accogliente, ambiente carino e curato, pranzo con sfizi piemontesi, vino rosso locale – Barbera o Dolcetto - grande cortesia e prezzo contenuto (20 euro compresi dolce caffè e vino). Il nome del ristorante è il Bicerin alla Venaria per la particolare tradizione nel servire questo  particolare cappuccino con cioccolato, panna e biscottini di contorno. Al ritorno visita al duomo, nella cappella che conserva la Sacra Sindone (attualmente non esposta), due passi a Porta Palazzo, via Roma, via Garibaldi tra negozi assediati da tanti turisti italiani. Rientriamo attraversando il quartiere di Sal Salverio, ove si consuma una specie di movida interetnica che porta i giovani in localini molto originali.

3° giorno E’ il giorno del museo egizio sempre assediato da file lunghissime di visitatori (prenotando on line si possono evitare). Siamo vicino a via Lagrange. Le due ore di visita, accompagnati da un egittologo di professione, sono sublimi e ti permettono di avvicinarti in un sol colpo a Ramesse, Tutankhamon, Nefertari,  Champollion, al libro dei morti, alle sfingi, alle piramidi, ai sarcofagi dorati, al magico mondo di una civiltà che, grazie a personaggi come Drovetti e Schiapparelli ha trovato nel capoluogo piemontese il depositario privilegiato della sua millenaria storia (scoprirete che non esisteva la schiavitù, che in una pergamena si rivendica il diritto di sciopero, che nelle tombe sono stati trovati e sistematicamente trafugati centinaia di chili d’oro, ammirerete i trucchi cosmetici per le donne……). Ci spostiamo nel quartiere centrale Guardinafanti, pieno di attraenti ristorantini, molto frequentati e qui mangiamo davvero bene alla Cantina Barboroux, civico n.13, (prezzo medio 20 euro con pietanze e gentilezza prettamente piemontesi)  in una atmosfera intima, quasi ovattata, coccolati dai gestori, solerti ad accontentare tutti. Altro bagno di shopping e di strade superaffollate nel segno del periodo prenatalizio.

4° giorno. Lasciamo il nostro bell’albergo, non distante dalla stazione e prossimo al quartiere della movida interetnica di Sal Silvario e ritorniamo alla Mole antonelliana per consumare il rito della full immersion nella mirabolante storia del cinema, uno scrigno di sorprese dove incontri i personaggi più straordinari di un mondo senza fine. La sala centrale, alta circa 80 metri, non può essere descritta e supera ogni aspettativa ed ogni immaginazione, proiettandoci in una dimensione di assoluta magia, lontana dal quotidiano e dalla vita ordinaria. Pranzo fugace al Diamante Cofee Lab, vicino al museo egizio, apprezzabile per la struttura ad acquario a ridosso di un palazzo d'epoca utile per riparare da freddo e pioggia.(prezzo medio 10 euro).

Gli esperti di occultismo sostengono che Torino, frequentata da Cagliostro e da Nostradamus, sia il vertice in due triangoli magici: il primo, quello bianco, con Lione e Praga, mentre il secondo, quello nero, insieme a Londra e San Francisco...... la curiosità è tanta ma siamo sul treno che ci riporta nella capitale e non c'è  più tempo per le sedute spiritiche....(Dicembre 2015)