Un libro per amico. Rubrica di Alberto Alfieri Bordi . "L'amore e altri disastri" di Massimo Tirinelli

Mercoledì 21 Novembre 2018 18:54
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Un altro buon libro dello “scrittore con l’hobby dell’impiegato” come lui stesso si definisce. Lunga è la schiera di grandi letterati che hanno dedicato buona parte della loro vita al servizio di un ente pubblico, da Gogol a Stendhal, da Svevo a Dickens, fino a Balzac e Marx, Kafka, Weber, Tolkien, Asimov e tanti altri.

 

 

 

 

Zelanti o lavativi, capaci o perdigiorno incalliti, molti giganti della letteratura – hanno indossato le «mezze maniche» del pubblico impiegato, vivendo la quotidianità di quel mondo fatto di mediocrità e routine, ma dal quale hanno tratto linfa  per descrivere personaggi, ambienti  e situazioni che hanno ispirato le loro opere.

La linea concettuale che ha sempre ispirato il Co.Mi.Rap. si  fonda sulla assoluta convinzione che nel novero del macrocosmo della Pubblica Amministrazione italiana  esiste una consistente rappresentanza di talenti artistici, in particolar modo nella componente letteraria, fisiologicamente più vicina all’arte dello scrivere, pressochè indefettibile in un bravo dipendente pubblico.

L’esperienza della vita professionale vissuta al ministero dell’Interno ha fornito l’occasione per incontrare tanti apprezzabili artisti, magari relegati a misere mansioni quotidiane in ragione del loro profilo contrattuale ed in questo ridotti ed omologati, eppure brillanti ed apprezzabilissimi nella seconda componente della loro personalità. In questo modo è stato possibile conoscere pittori, poeti, fotografi, scultori, musicisti, scrittori, giornalisti,caricaturisti, vignettisti ed altro ancora, in molto casi meritevoli di una platea e di un uditorio ben più ampio.

Doverosa premessa. Ed eccoci a "L'amore e altri disastri" . Il tema dell'amore ha la stessa età dell'essere umano ed affrontarlo con l'ottica degli "astri contrari" (dis-astri) potrebbe indurre ogni autore a raccontare le inevitabili vicissitudini vissute sulla propria pelle, che "si sposano" fisiologicamente con questo sentimento, da sempre croce e delizia dell'umanità. Niente di tutto questo: l'originalità che è propria di Tirinelli (consiglio di leggere la sua piacevole biografia per comprenderne il livello), ci presenta tre volti dell'amore, quello assoluto, quello relativo e l'amore "forse", con un approccio che non è cattedratico, non è scientifico, non è neppure convinto, se vogliamo, ma è ancora più affascinante perchè umile, dubbioso, partecipato, è una teoria non teoria. L'autore propone il tema, ha una sua idea ma, grazie alla narrazione, alle tre storie, cerca di tirar fuori il parere del lettore. Lungi da una classificazione, siamo di fronte alla narrazione di tre storie diverse da cui, insieme - autore e lettori - possono decifrare diverse forme di amore che, stando al titolo... è già un disastro!

La prefazione al libro, di Anna Elisabetta Fabiani, è centrata, misurata, pienamente condivisibile.

I racconti non sono particolarmente dinamici, all'apparenza, ma quanto divenire c'è nei protagonisti, quanta profondità nei loro stati d'animo, quanta vicinanza solidale viene mossa nel lettore! Il garbo e la fluidità della narrazione ci coinvolgono (ho letto il libro in un'unica giornata, perdipiù  impegnata!), pur sapendo che non ci sarà il finale col botto, ma non serviva. La storia dei tre amori è giusta così................