L'ulivo Stefania Nasso

Martedì 10 Novembre 2015 12:03
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Concorso "Ancora insieme, una lettera a chi non è più con noi" in ricordo dell'amico Roberto Ricciardi - 2015

 

 

Queste sono le parole che il mio cuore ha voluto indirizzare alla sposa ed alle bambine di un amico poco dopo la sua morte. E’ in forma di favola, ma rappresenta simbolicamente il suo viaggio, la migrazione, il modo di essere,  i legami creati, l’amicizia, l’allegria che ha sparso abbondantemente intorno a noi. E’ stato un moto di consolazione  e incoraggiamento, sapendo che lo spirito non muore e che possiamo godere della presenza di chi fisicamente non è più vicino guardando una foto, parlandone, ricordandolo. E riconoscerlo nelle sue “gemme”.

 

 

L’Ulivo

Al giovane ulivo piaceva viaggiare. Era curioso e capitò in una valle lontana, dove vivevano alberi molto diversi da lui. All’inizio, per nascondere la timidezza, li prendeva in giro, ma in realtà ne aveva grande rispetto perché sapeva che grande valore avevano gli alberi!

Cominciò a pensare come fare per imparare e aggiungere la loro sapienza al suo giovane tronco. Desiderava qualcosa di nuovo, qualcosa di suo, con nuovi colori.

Così invento “l’innesto”. Scelse una gemma e la legò stretta stretta al suo ramo più forte, così il vento non l’avrebbe portata via. Lui sapeva come far crescere la gemma perché mica tutti gli alberi sono come gli ulivi!

Poi tornò a casa e la mostrò a tutti, stando attento che nessuno la sciupasse e….ecco che altre gemme spuntarono sui suoi rami! Erano talmente belle che strappavano sorrisi e poi li ricambiavano tutti.

L’ulivo era tanto felice e offriva rametti profumati a quelli che incontrava nel suo cammino. E ognuno se li legava addosso, così insieme alle foglie spuntavano tante allegre risate. Eh sì, perché l’ulivo era un mattacchione!

Poi venne la tempesta ed il fulmine cadde nel bosco. Anche l’ulivo venne colpito e un’onda di tristezza e di sgomento si rovesciò su tutti quelli che gli volevano bene. Le lacrime caddero dagli occhi degli alberi ma ecco che i rametti che aveva regalato cominciarono a raccontarsi l’un l’altro i momenti passati insieme e si strinsero attorno alle gemme.

I ricordi di tutti presero vita e così capirono che l’ulivo viveva in ciascuno di loro. Fecero una grande festa e continuarono a regalare rametti nuovi a quelli che li volevano accettare.