
La fuga dalla bella metropoli e dalla angosciante vita da pollaio condominiale e l’arrivo in un mondo green. Tutto bello, la natura, gli spazi, i profumi, i ritmi a misura d’uomo ma poi …ci sono i vicini di casa…
Molte coppie, molte famiglie, pur vivendo in città bellissime come Roma e Parigi, avvertono l’oppressione esistenziale determinata dalla vita nell’alveare: i condomini, le resse e le code, il traffico, il vociare, i ritmi accelerati, la sporcizia, la mancanza di parcheggi e tanto altro. A soffrire ed a capire di questo malessere metropolitano sono le persone più evolute, più civili, forse anche più ambiziose e più determinate nel rifiutare lo stile pollaio, che garantisce comunque un tetto con vociare incorporato, un supermercato pieno di offerte, un parcheggio in doppia fila, un posto allo stadio di calcio, l’abbaiare incontrollato dei cani e tanto altro.
Eva e Charles sono i protagonisti di una scelta coraggiosa, quella di abbandonare Parigi, per andarsi a godere gli spazi, i profumi, gli scenari, i silenzi, il verde curato di un nuovo quartiere lontano dalla metropoli e destinato a chi voglia entrare in sintonia con la natura, con il mondo, con se stessi. Tematica di grande attualità quella che fa da sfondo a questo romanzo di Julia Deck, bravissima ad accompagnarci in modo scanzonato, quasi allegro, in una scelta socio esistenziale con tinte idilliache fino alla tragedia che si scatena quando i vicini di casa dimostrano tutta la loro barbarie intrisa di comportamenti invasivi prima, criminali dopo. Il problema è sempre lo stesso: a mancare non sono i panorami affascinanti o le strutture accoglienti; il problema è sempre l’essere umano, non necessariamente criminale ma anche solamente rude, inadeguato, privo del RIE, il trinomio indefettibile per gli standard civili “Rispetto Intelligenza Educazione” coniato da Albert Bishops Edges. E’ la persona umana, quasi sempre in coppia o in gruppo, che può rovinare con comportamenti esagerati, fastidiosi o molesti, una serata al ristorante, una gita al mare, un viaggio o addirittura, come in questo caso, la tua vita nella tua casa. In questo giallo titolato Proprietà Privata, i devastatori sono rappresentati da una coppia belloccia, priva di scrupoli e di tatto, dai bassi istinti e dai modi primordiali che intendono fare polpette di una urbanista stressata e sognatrice e di un professore depresso e deluso. La zona green diventa teatro di festini esagerati, di rumori insopportabili con correlate scaramucce che diventano colpi proibiti. La storia da idilliaca diventa turbolenta e poi tragica. Chi vivrà vedrà…






