Il 14 marzo (in inglese 3.14) è la giornata mondiale del Pi Greco

Sabato 14 Marzo 2020 10:55
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La famosa costante matematica intuita da Archimede utilizzando un poligono di 96 lati e poi perfezionata da Fibonacci nel 1220, è indicata con la lettera π in quanto iniziale della parola περιφέρεια, ossia circonferenza in lingua greca.

Infatti nella geometria con tale simbolo viene definito  il rapporto tra la lunghezza della circonferenza (di qualsiasi circonferenza) e quella del suo diametro, o anche come l'area di un cerchio di raggio. Prima di Archimede ci provarono anche altri popoli a calcolarlo: ai Babilonesi risultava 3,125, agli Egizi 3,1605 e per i Cinesi corrispondeva semplicemente al 3.

 

Nel 1938 venne istituito il suo giorno di festa, il Pi day appunto, il 14 marzo, grazie al fisico Larry Shaw ed al matematico e musicista Jim Horton, che lo decisero davanti ad un bicchiere di birra.  Nel 2009 il Congresso degli Stati Uniti ha istituito formalmente il National Pi Day come festa nazionale.

Per festeggiarlo è tradizione che si preparino delle crostate, scelte appositamente per la loro forma circolare, per lo più decorate con un π nella parte centrale. In alcuni Paesi anglosassoni si festeggia con una maratonina di 3,14 miglia pari a circa 5 chilometri.

In tempi recenti il π ha avuto rilievo in una vicenda giudiziaria:  O.J. Simpson, incriminato per l’omicidio della moglie nel 1994 usufruì della invalidazione di una prova da parte del giudice in quanto un agente dell’Fbi non prese in considerazione il Pi greco e sbagliò a calcolare l’area della goccia di sangue usata per tracciare il Dna dell’assassino.

Pochi sanno che in mancanza della esatta cognizione del Pi greco non ci sarebbero forni a microonde e lampade abbronzanti. Anche  gallerie e tunnel non sarebbero perfetti se realizzati senza l'utilizzo, nei calcoli, del Pi Greco.

Nel corpo umano tale valore corrisponde esattamente alla distanza fra l’alluce e l’ombelico, così come da quest’ultimo fino alla punta della testa.

Sulla tomba del matematico Ludolph Van Ceulen  è inciso il 3,14 con i suoi 35 decimali, quelli che proprio lui riuscì a calcolare per primo.