
Presentati i risultati dello studio Attain – 1 che potrebbero rivoluzionare le terapie contro l’obesità determinando un definitivo addio alle iniezioni
L’obesità è una delle sfide più preoccupanti per la salute pubblica nel mondo moderno soprattutto per la problematica connessa al diabete. Ha una crescente incidenza che affligge milioni di persone in tutto il globo. Fortunatamente, una nuova speranza si è affacciata all’orizzonte della lotta contro il peso in eccesso. Un farmaco sperimentale anti-obesità, noto come orforglipron, ha dimostrato di essere sicuro ed efficace. Ha portato alla riduzione di circa il 13 percento del peso corporeo in soli 6 mesi e senza effetti collaterali significativi. Questo trattamento promette di essere una valida alternativa alla nuova classe di farmaci per combattere l’obesità, aprendo nuove prospettive nella gestione del peso corporeo. Si tratta di un trial clinico di Fase 3 che presenta indubbi vantaggi che potrebbe portare al consistente decremento della chirurgia bariatrica. La compressa, innanzitutto, non avendo una struttura proteica, non viene distrutta dai succhi gastrici; non va presa a digiuno e non interferisce con cibi o bevande. Inoltre – e non è cosa da poco – il farmaco non va conservato in frigorifero. I risultati della ricerca, pubblicata sul New England Journal of Medicine nel settembre di quest’anno, assicura perdite di peso dell’ 11/12% del peso iniziale. Riduce inoltre la pressione sistolica, la massima, i trigliceridi ed il colesterolo LDL, quello “cattivo”. La sperimentazione è stata effettuata su 3100 persone di nove Paesi diversi cui è stata somministrata una compressa da 12 mg al giorno, dosaggio progressivamente incrementato fino al 36 mg al giorno per limitare e verificare gli effetti indesiderati.
L’orforglipron, sviluppato dalla casa farmaceutica Eli Lilly and Company, si basa sullo stesso principio d’azione di farmaci come la semaglutide. Entrambi appartengono alla classe degli agonisti del peptide 1 simile al glucagone (GLP-1). Questi farmaci simulano l’azione di un ormone per indurre un duraturo senso di sazietà e regolare la glicemia. Questo li rende efficaci non solo nel combattere l’obesità ma anche nel trattamento del diabete di tipo 2, per il quale sono stati inizialmente concepiti. La molecola risulta essere un gioiello scientifico progettato da una company cinese. E’ un farmaco a tutti gli effetti e va quindi prescritto da un medico…esperto.
Quali i possibili effetti indesiderati? Sono quelli analoghi alla punturina del GLP-1, ossia nausea, vomito, diarrea oppure costipazione. Con piccoli pasti si gestiscono i primi tre effetti indesiderati; la costipazione si combatte invece assumendo cibi ricchi di fibre e bevendo molto. Si attende ora la registrazione del farmaco presso l’autorità regolatoria americana (FDA) ed europea (EMA) che dovrebbe avvenire probabilmente prima della fine dell’anno.
Ad inizio 2026 insomma potrebbe arrivare questo farmaco prezioso per milioni di persone ma ancora non si conosce la negoziazione del prezzo
L’efficacia dell’orforglipron è stata dimostrata già nel 2023 da un team di ricerca internazionale composto da scienziati dell’Università McMaster di Toronto (Canada) in stretta collaborazione con colleghi dell’Università di York, della Wharton Weight Management Clinic, del centro Texas Diabetes and Endocrinology di Austin e altri istituti di ricerca. Questa eccezionale cooperazione ha portato alla realizzazione di uno studio di Fase 2 randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, coinvolgendo 272 persone con sovrappeso o obesità.
All’inizio dello studio, il peso medio dei partecipanti era di circa 110 chilogrammi, con un indice di massa corporea (BMI) medio di 37,9. Tutti i partecipanti avevano almeno una condizione cardiometabolica associata all’eccesso di peso, ma nessuno di essi era affetto da diabete di tipo 2. I partecipanti sono stati divisi in gruppi con dosaggi crescenti di orforglipron, tra cui dosi da 12, 24, 36 o 45 milligrammi, oltre a un gruppo di controllo che ha ricevuto il placebo. Le pillole sono state assunte quotidianamente per 9 mesi (36 settimane). I ricercatori hanno misurato il peso corporeo rispetto al basale alla settimana 26 (6 mesi) e a 9 mesi.
Risultati Straordinari. I risultati dello studio hanno rivelato un’efficacia significativa dell’orforglipron nella riduzione del peso corporeo. A sei mesi dall’inizio dello studio, i gruppi che hanno assunto il farmaco hanno registrato una riduzione del peso compresa tra l’8,6 percento e il 12,6 percento. Inoltre, ciò che rende ancora più significativi questi risultati è il fatto che, oltre alla significativa perdita di peso, è stato osservato anche un “miglioramento di tutte le misure cardiometaboliche e correlate al peso prespecifiche“. Questo suggerisce che il farmaco potrebbe avere benefici addizionali per la salute generale dei pazienti affetti da obesità.
Un aspetto cruciale dei risultati dello studio è la sorprendente sicurezza dell’orforglipron. Gli effetti collaterali riscontrati sono stati lievi e moderati, principalmente di tipo gastrointestinale, anche se hanno portato dal 10 al 17 percento dei partecipanti a sospendere temporaneamente l’assunzione del farmaco. Questa percentuale relativamente bassa di interruzioni può essere considerata promettente, considerando il contesto di una nuova terapia farmacologica, che appare sicura, pratica ed efficace..






