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Home Arte cultura e tempo libero Storie di calcio e dintorni: a Camaldoli i giocatori della Fiorentina del 1957, durante un allenamento improvvisato, bucarono la palla di un bambino, cui promisero un pallone di cuoio

Storie di calcio e dintorni: a Camaldoli i giocatori della Fiorentina del 1957, durante un allenamento improvvisato, bucarono la palla di un bambino, cui promisero un pallone di cuoio

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A distanza di 66 anni  a quel bambino, ormai diventato adulto e tifoso della Lazio, arriva un pallone con le firme dei calciatori  viola che vinsero il campionato di quell’anno storico per la squadra gigliata

 

 

Siamo nel 1957 anno del trionfo viola in campionato ed i calciatori di quella ottima squadra durante il ritiro nel Casentino decisero di dare due calci col pallone di gomma di un bimbo, che malauguratamente si bucò, ma l’intera squadra promise di  mandargliene uno nuovo e perdi più in cuoio, con tanto di autografi dei campioni.  La promessa non fu mantenuta tanto che l’intera famiglia decise di cambiare  squadra e cominciò a tifare perla Lazio. A sorpresa dopo ben 66 anni arriva il pallone con le firme di tutti i campioni gigliati e la promessa, anche se tardivamente, può dirsi onorata.

Questa lunga e particolare storia di calcio e tifoseria è rintracciabile nella immagine che si trova davanti il cliente che entra nel  locale più antico di Camaldoli, l'albergo-bar Tassini, proprio davanti al famoso santuario benedettino del Casentino. L'insegna biancoazzurra e la sciarpa della prima squadra della capitale finalmente hanno vicino quel pallone che fece piangere quel bambino di tanti anni fa, Danilo Tassini, ora 73nne.  “Grazie - recita il cartello sotto vicino ai gagliardetti calcistici, ma è troppo tardi per cambiare squadra”.  Insomma la Lazio non si tradisce.

Per la cronaca sportiva erano gli anni di una Fiorentina fantastica, allenata da Fulvio Bernardini che la portò a disputare la finale di Coppa dei Campioni, persa contro il Real Madrid! Erano i tempi d’oro di Montuori e Lojacono.

Sembra che il piccolo Danilo non avesse alcuna voglia di prestare la sua palla ai famosi calciatori di serie A e che fosse il nonno ad insistere per un prestito che sarebbe passato comunque alla storia, per lo meno, in quella della famiglia. La palla purtroppo si buca, il piccolo piange ed è addirittura  Fuffo Bernardini a consolarlo, promettendogli un pallone nuovo e di cuoio.

Perché si scelse proprio la Lazio? Perché la rabbia  portò  l’intera famiglia a decidere di tifare per la squadra in quel momento ultima in classifica, appunto la Lazio.

La vicenda  prende un epilogo positivo in tempi recenti quando una signora, entrando nel bar vicino al santuario dopo un convegno in loco, chiede il perché di quell’acceso tifo per la Lazio in un contesto marcatamente toscano e fiorentino. Di lì la spiegazione a quella donna che rivela di essere la moglie di un dirigente della Fiorentina, prontamente messo al corrente della storia  e rapido a provvedere a sanare una mancata promessa vecchia di 66 anni.  Insomma la  storia può dirsi a lieto fine ma quella famiglia, un tempo tifosa della Fiorentina non vuole più  indietro e continua a seguire con affetto e trepidazione le vicende dei biancocelesti della capitale.

 

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