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Home Arte cultura e tempo libero Amico libro. L'età sperimentale di Erri De Luca, Ines de la Fressange

Amico libro. L'età sperimentale di Erri De Luca, Ines de la Fressange

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Lo scrittore napoletano  e la stilista francese affrontano quella che comunemente  viene definita, con approccio malinconico, la terza età; un lasso di tempo qui descritto invece come una opportunità  potenzialmente ricca di emozioni ed esperienze   molto importanti

 

 

“Eccomi arrivata all’età in cui ci si interroga su cosa resterà dopo la nostra morte, cosa è stato importante nella nostra vita, ciò che temiamo per gli anni a venire”.  Questo l’incipit di Ines che sintetizza al meglio l’approccio con uno stile di vita in cui dobbiamo fare nuovi conteggi su noi stessi, sulle proiezioni e sulle aspettative in divenire.

Nessuna generazione prima di questa ha raggiunto la vecchiaia in così numerosa formazione e in uno stato così attivo, e questo – scrive Erri De Luca – la rende oggi un’età sperimentale. Un’occasione, dunque, la possibilità di scoprire qualcosa di nuovo di sé e degli altri, di allenare il corpo e la mente con maggiore consapevolezza e forse con più gusto. Non invece il momento, come pensano in molti, di guardare soltanto indietro.

“A che somiglia quest’età?” si chiede De Luca. “Alla risalita di un bosco di montagna. Nel fitto delle conifere entra poca luce, vedo giusto quello che mi sta stretto intorno, ma verso l’alto si diradano, si aprono radure, c’è più luce. In questa età da cima del bosco vedo lontano, scorci di futuro, non il mio, quello senza di me.

Il poeta Goethe morente pronuncia le sue ultime parole: ‘Mehr Licht’, più luce. Non è una richiesta, è la sorpresa di vederla splendere. Oggi vedo una gioventù che sente il proprio futuro tutt’uno con quello della Terra intera. Guarda lontano, avvista l’avvenire.  Anche io, anche i nuovi vecchi vedono più lontano, in cima al loro bosco.”

Grazie anche al contrappunto di Ines de la Fressange, celebre stilista e amica dell’autore, L’età sperimentale è un libro e al tempo stesso un’occasione, per scoprire quante possibilità racchiude la terza età – ciascuno trovi la propria, e De Luca ne cita molte –, e tutto il vantaggio di aver guadagnato “lo slancio del tempo accumulato, potente catapulta del participio passato del verbo passare”.

“È un’età sperimentale. Ho la strana sensazione che nessuno è stato vecchio prima di me. La vecchiaia di chi mi ha preceduto non mi fa da modello e non mi prepara a niente. Per il corpo di ognuno, quando succede è per la prima volta.”

L'età sperimentale. Feltrinelli. 16 euro

Ines de la Fressange, nata in Francia da padre francese e madre argentina, Ines de la Fressange è un’icona di stile poliedrica, che fin dagli anni settanta è stata modella e musa di alcuni dei più famosi stilisti. Nel 2003 è diventata ufficialmente ambasciatrice del marchio Roger Vivier. È autrice di numerosi libri, guide di stile e di eleganza parigina, fra cui Come mi vesto oggi? Il look book della Parigina (con Sophie Gachet, 2017) e Sotto i tetti di Parigi (con Marin Montagut, 2018), entrambi pubblicati in Italia da L’ippocampo. Per Feltrinelli, con Erri De Luca ha pubblicato L’età sperimentale (2024).

Enrico De Luca, detto Erri (Napoli, 20 maggio 1950), è uno scrittore, giornalista, poeta e traduttore italiano.

Il suo nomignolo, oltre che un diminutivo del suo vero nome, deriva anche da quello di suo zio Harry, di cui «Erri» è l'italianizzazione. Completato il ciclo di studi al Liceo classico Umberto I, nel 1968, a diciotto anni, si recò a Roma dove aderì al GAOS (Gruppo di Agitazione Operai e Studenti), che confluì poi nella nascente Lotta Continua, del cui servizio d'ordine De Luca sarebbe diventato il responsabile nella Capitale. Nel 1976, dopo lo scioglimento di Lotta Continua, lasciò la militanza politica, con ciò scegliendo fra l'altro di non aderire alla lotta armata e alla clandestinità.

«I mestieri operai li cominciai nel '76 a Roma in cantiere, poi a Torino alla Fiat, ai Grandi motori, dove rimasi fino all'autunno del 1980, dopo i famosi 37 giorni. Poi la Francia e ancora cantieri. Erano gli anni dei pentiti... io non ho avuto storie con loro, ma mi allontanai per igiene personale. A Parigi sono rimasto fino alla fine del 1982, e poi sono andato in Africa, in Tanzania, da volontario non credente senza paga, con un'organizzazione cattolica che montava pale a vento. Lì mi ammalai di malaria e dissenteria, e mi rispedirono al mittente. In seguito trovai lavoro a Sigonella in una ditta italiana che lavorava per gli americani. Facevo il facchino, carico e scarico degli aerei. Poi ancora un cantiere a Milano finché, nel 1988 a Roma, una cooperativa formata da ex compagni di Lotta Continua mi prese a giornata. Ci sono rimasto fino al 1996, ero manovale, sturavo le fogne...» (Erri De Luca, intervista su Repubblica, 2012)

Dal 1993 al 1997, durante la guerra nella ex Jugoslavia, fece l'autista di convogli umanitari. Nel 1999 fu a Belgrado durante il periodo dei bombardamenti della NATO. Ha studiato da autodidatta diverse lingue, tra cui il russo, lo swahili, lo yiddish e l'ebraico antico, da cui tradusse alcuni libri della Bibbia. Lo scopo di quelle che ha chiamato “traduzioni di servizio" non era quello di fornire il testo biblico in lingua facile o elegante, ma di riprodurlo nella lingua più simile e più obbediente all'originale ebraico.

La pubblicazione, come scrittore, del suo primo romanzo Non ora, non qui, una rievocazione della sua infanzia a Napoli, avvenne nel 1989[9], a quasi quarant'anni. Tradotto in francese, spagnolo, inglese e 30 altre lingue, tra il 1994 e il 2014 ha ricevuto il premio France Culture per Aceto, arcobaleno, il Premio Laure Bataillon per Tre cavalli, il Prix Femina étranger per Montedidio, il Premio Petrarca in Germania, Le Prix Européen de la Littérature a Strasburgo, il Premio Leteo in Spagna, il Premio Jean Monnet in Francia. Ha collaborato con articoli di opinione a diversi giornali (La Repubblica, Corriere della Sera, Il manifesto, Avvenire).

Ha scritto anche di montagna, della quale si è più volte definito un grande amante. Fu suo padre, un anziano militare del corpo degli Alpini, a trasmettergli questa passione. È conosciuto nel mondo dell'alpinismo e dell'arrampicata sportiva. Nel 2002 è stato il primo ultracinquantenne a superare un 8b, alla Grotta dell'Arenauta di Gaeta (8b+). Nel 2005 ha partecipato a una spedizione himalayana con l'amica Nives Meroi, esperienza narrata nel libro Sulla traccia di Nives. È amico e coetaneo di Mauro Corona, con il quale condivide sia la passione sportiva che quella letteraria. Nel 2014, è stato membro della giuria del Piolet d'Or, un premio francese di alpinismo.

Vive nella campagna romana, a pochi chilometri dal Lago di Bracciano. Si è dichiarato non credente, ma non ateo Nel 2011 ha creato con Paola Porrini Bisson la Fondazione Erri De Luca con finalità culturali e sociali, attraverso gli strumenti comunicativi delle diverse discipline artistiche. Uno dei maggiori obbiettivi della Fondazione è l’integrazione e l’inserimento di giovani studenti immigrati.Tra gli archivi culturali, messi a disposizione dalla fondazione per la consultazione, c'è anche quello del giornale Lotta Continua che è consultabile tramite web.

 

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