Comirap

  • Aumenta dimensione caratteri
  • Dimensione caratteri predefinita
  • Diminuisci dimensione caratteri
Home Arte cultura e tempo libero Estate 2025 tra fiordi e montagne norvegesi e visita in Danimarca . Di Valeria e Giuseppe

Estate 2025 tra fiordi e montagne norvegesi e visita in Danimarca . Di Valeria e Giuseppe

E-mail Stampa PDF

 

 

L’ennesimo agosto diverso, lontani dalle folle ammassate sui lidi italiani, dalle chiassose cocomerate con amici e parenti,  dalle zanzare  e dal caldo tropicale

 

 

Optiamo per una vacanza con Giro Libero da condividere con un gruppo di 15 persone provenienti da tutta Italia con prevalenza di Roma e Lombardia. L’organizzazione si rivelerà complessivamente buona a parte la scelta del primo albergo ad Oslo, l’accompagnatrice molto piacevole, esperta e disponibile. La comitiva, eterogenea, risulterà ben amalgamata, civile e disponibile,  ed a proprio agio negli spostamenti che avverranno sistematicamente utilizzando gli efficienti mezzi pubblici norvegesi con un mix di treni panoramici, bus e battelli a zero emissioni.

La Norvegia è notoriamente costosa,1 Corona norvegese = 0,086 Euro. Pranzi e cene al ristorante sono proibitivi anche per i turisti ben disposti e anche un semplice panino può arrivare a costare il  corrispondente di 20 euro.

Fin dal primo giorno l’unico problema si concentra sul cibo, troppo diverso da quello italiano, basato su salmone,  carne di renna  (in realtà molto buona e magra) e il granchio reale (molto costoso, servito con frutti di bosco), carne di balena (molto grassa) e varie salse acide. Poi ci sono varie minestre di verdure ed uno stufato di carne di agnello o montone con cavolo e pepe, servito con patate. I prezzi al ristorante sono alti e le porzioni abbondanti. Noi non siamo riusciti a smaltire una porzione di gamberi che avrebbe sfamato quattro persone del basso Lazio.

Spirito di adattamento e buona tenuta atletica sono requisiti imprescindibili per il tour norvegese che sarà accompagnato sempre da sole e clima mite tranne una giornata di pioggia, come a dire che non ci si capisce più niente.  Da quelle parti, oltre il Circolo Polare Artico, il sole non tramonta per settimane. Da metà maggio a fine luglio, la luce resta sospesa sull’orizzonte anche di notte, creando giornate infinite e condizioni ideali per esplorare, camminare e fotografare senza fretta.

L’impatto con il civilissimo mondo nordico si concretizza con una prima passeggiata nel vivace porto di Aker Brygge ci fa la respirare la piacevole atmosfera delle serate cittadine nordiche.

Siamo in una delle capitali più estese al mondo, per metà ricoperta da parchi e foreste.  Assieme alla guida ne scopriamo i monumenti principali: l’Opera House, il SALT (Saune galleggianti sul Fiordo), il Parlamento, il Teatro Nazionale, il Quadraturen e la fortezza di Akershus. Tutto molto bello, austero ed asettico. Nel pomeriggio le visite proseguono assieme all’accompagnatore locale, anche lui austero, tra il Municipio cittadino (dove si svolge la cerimonia del premio Nobel) e il moderno quartiere Tjuvholmen, con il Museo di Renzo Piano e le piccole spiagge libere dove è possibile anche fare il bagno.

Emozionante l’avveniristico museo dedicato a Munch, con una versione del famoso “Urlo”, capolavoro pittorico che trasmette paura e angoscia, ma ancora più bello è il Parco delle sculture, un'area all'interno del Frognerparken di Oslo dedicata all'esposizione permanente di sculture, bassorilievi e opere in ferro battuto dell'artista norvegese Gustav Vigeland realizzate tra il 1920 ed il 1943 e rappresentanti i vari momenti dell’esistenza umana. Il Parco di Vigeland copre una superficie di circa 32 ettari e si articola in cinque aree successive dal  cancello al ponte, dalla fontana alla terrazza del monolito fino alla ruota della vita. Uno scenario unico.

Da Oslo ci spostiamo a Vatnahalsen a bordo di un treno panoramico, una escursione  conosciuta come “Norway in a Nutshell”, ossia la Norvegia in un guscio di noce con scenari naturalistici di rara bellezza. In un giorno e mezzo  abbiamo attraversato  questo Paese di poco più di 5 milioni di abitanti in treno, in barca ed in  bus, da Est ad Ovest passando per l’altopiano di Hardangervidda. Con solo un piccolo zainetto al seguito (il necessario per un cambio per la notte) percorriamo un  tratto ferroviario lunghissimo con binari che corrono  sull’altopiano più grande del nord Europa.

Saliamo poi sul treno per Myrdal dove arriviamo in circa 4 ore e mezzo. Da qui, un’altra brevissima tratta ferroviaria  ci porta fino all’isolato villaggio di Vatnahalsen, dove ceniamo e pernottiamo immersi nell’atmosfera familiare di un tipico hotel di montagna norvegese. L’atmosfera è quasi natalizia, il luogo, difficilmente raggiungibile (c’è comunque un elicottero per le emergenze) è incantevole e stranamente si mangia piuttosto bene, facendoci gustare addirittura una deliziosa focaccia tipo pugliese.

Non c’è un attimo di tregua e dopo una nottata in un posto che non ha uguali al mondo, isolato in una natura maestosa ed incontaminata, ripartiamo in direzione  Bergen.  Dopo aver raggiunto a piedi la stazione ferroviaria di Blomheller  circondati da montagne, torrenti e cascate, siamo pronti a salire sul famoso trenino panoramico della linea Flamsbana, un percorso ferroviario che si addentra per 20 km tra paesaggi meravigliosi, percorrendo quasi 800 m. di dislivello in un viaggio mozzafiato. Una volta arrivati nel piccolo villaggio di Flam, saliamo su un battello che ci porterà nel braccio più stretto del Sognefjord, il Nærøyfjord, così spettacolare da essere inserito nell’elenco del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Un tragitto in bus e un ulteriore  treno ci portano infine a Bergen, seconda città più grande della Norvegia ,  l’unica al mondo  ad essere circondata da 7 monti e 7 fiordi.  Una guida ci accompagna tra i quartieri più belli della cittadina carica di storia e di tradizioni, un misto ideale di verde, cultura e vivace vita notturna.  Scopriamo  il quartiere anseatico “Bryggen”, la funicolare Fløibanen, il mercato del pesce e dei fiori, il Palazzo Reale e la città vecchia. Qualcuno del gruppo qui proverà la rinomata zuppa di pesce di Bergen, lo spekesild (aringa) o l’immancabile salmone affumicato.

Con un confortevole battello superecologico, godendo di un panorama costiero fiabesco, raggiungiamo Stavanger, cuore pulsante della nuova economia norvegese, definita la “capitale dell’oro nero” per la presenza in città delle sedi commerciali di numerose compagnie petrolifere. La passeggiata nel  caratteristico centro storico  ci porta nella zona del Torget (il mercato del pesce), con il duomo duecentesco e le file di tipiche casette in legno che ospitano botteghe, taverne e ristoranti.

Il giorno seguente con un bus raggiungiamo Preikestolen , un luogo straordinario e un punto panoramico spettacolare. Formato da pareti a strapiombo sui tre lati, questo pulpito di roccia sembra sul punto di precipitare per i 604 metri che lo separano dalla superficie del fiordo  sottostante, il Lysefjord. In pulmann percorriamo una strada particolarmente suggestiva in quanto  prevede l’attraversamento del Ryfast, un tunnel stradale sottomarino di 14,4 km, tra i più lunghi al mondo.

Come da programma, unitamente ai più allenati e coraggiosi  del gruppo, mettiamo alla prova le nostre gambe facendo l’impegnativa escursione sulla cima del massiccio del Preikestolen. Si tratta di un trekking di quattro chilometri di sentiero  piuttosto faticoso per salire fino alla cima e, se non si soffre di vertigini, dare uno sguardo all’ingiù, al “fiordo della luce”. A metà del percorso, alcuni tratti piuttosto ripidi di sentiero roccioso richiedono l’utilizzo di scarponcini da montagna! Rientriamo stanchi e soddisfatti per lo stesso sentiero, con massima la attenzione.

Una annotazione sugli alberghi. L'usanza scandinava  prevede letti gemelli attaccati o addirittura due materassi inseriti nella stessa struttura letto, con lenzuola separate. In rari casi, potreste trovare anche un materasso unico matrimoniale con solo le lenzuola separate. Molti hotel sono diventati "eco green" e non effettuano più la pulizia giornaliera delle camere per ragioni ambientali (pulizia solo su richiesta, da pagare sul posto). Non accettano inoltre pagamenti in contanti: per tutti gli extra sarà dunque necessario utilizzare una carta di credito.

E’ il momento del  Goodbye Norge ma noi decidiamo di proseguire verso  la Danimarca e dall’aeroporto di Oslo raggiungiamo in circa un’ora di volo Copenhaghen dove ci aspetta l’instancabile Ilaria, la nostra inseparabile amica, fresca di ritorno dal Perù.

Noi Italiani siamo abituati ad accomunare danesi, svedesi, norvegesi e finlandesi in un’unica etichetta. Niente di tutto questo è più sbagliato e Copenhaghen ne è la riprova.  Il primo impatto con la capitale danese riguarda la vivacità della gente, quantomeno rispetto ai norvegesi e la bellezza della gioventù, alta ed atletica. Il clima di Copenaghen è di tipo oceanico, marcato da una certa instabilità e da precipitazioni generalmente  moderate, ad eccezione dei mesi tra luglio e settembre, in cui la piovosità è maggiore. Il mese più soleggiato dell'anno è giugno, con una media di 18 ore di sole giornaliere. Luglio invece è il mese più caldo, con una temperatura massima media di 22 °C.

Tra le gradevoli passeggiate nel centro abitato e le immancabili gite in battello che richiamano molto la vacanza olandese, decidiamo di ammirare i giardini fiabeschi ed il suggestivo fossato del famoso castello Rosenborg.  Si tratta della antica residenza reale, che oggi è sede della Collezione Reale Danese. Nel cuore di Copenaghen rappresenta un luogo da fiaba, testimone silente ma autorevole di oltre 400 anni di storia.

Altra tappa del breve soggiorno danese è Cristiania, una comunità singolare autogestita ed un quartiere unico di Copenaghen, noto per la sua storia, per la cultura alternativa e  le regole peculiari vigenti. Copre un'area di circa 34 ettari e ospita tra 850 e 1.000 residenti. Fondata nel 1971 quando un gruppo di hippie occupò una base navale dismessa nel quartiere di Christianshavn, questa enclave per i figli di fiori ha attratto persone con ideali di libertà e condivisione.

Gli abitanti seguono principi di non violenza e tra le regole principali ci sono il divieto di automobili private e di droghe pesanti, mentre la vendita di droghe leggere è tollerata. La comunità è famosa per i suoi murales colorati, l'arte di strada e le attività culturali che si svolgono regolarmente. Il quartiere è facilmente accessibile a piedi o con i mezzi pubblici. Si trova a meno di 4 chilometri dalla stazione centrale e può essere raggiunto in circa 15 minuti con autobus o metropolitana.

La statua della Sirenetta è un simbolo iconico di Copenaghen, alta solo cm. 1,25, pesa 175 kg., lo scultore  Eriksen utilizzò sua moglie, Eline, come modella per il corpo, mentre la testa fu modellata sulla ballerina Ellen Price. Realizzata in bronzo,  rappresenta la protagonista della celebre fiaba di Hans Christian Andersen. E’ situata all'ingresso del porto di Copenaghen, precisamente su una roccia nel lungomare di Langelinie. Commissionata nel 1909 da Carl Jacobsen, figlio del fondatore della birra Carlsberg, la scultura fu  inaugurata il 23 agosto 1913. A proposito di birra, la Carlsberg bevuta da queste parti è strepitosa e ne consiglio a tutti un assaggio proprio nei locali dello storico birrificio. Parliamo del quarto birrificio al mondo per importanza e grandezza, fondato nel 1847 da Jacob Christian Jacobsen, artigiano della birra, filantropo e imprenditore. La visita consente di conoscere la storia della famiglia, i contrasti padre figlio, i legami con la corona, di acquistare ovviamente una vastissima selezione di birre, Carlsberg, Jacobsen e Tuborg, ma anche sidro e oggettistica da bar, come bicchieri e sottobicchieri.

Tornando alla sirenetta, va ricordato come nel corso degli anni, la statua abbia subito diversi atti vandalici, tra cui decapitazioni e danneggiamenti. La testa fu rubata nel 1964 e non fu mai ritrovata, mentre il braccio destro fu rimosso nel 1984 ma restituito poco dopo. A causa di questi eventi, la statua ha subito vari restauri, l'ultimo dei quali è avvenuto nel 2017. Insomma tutto il mondo è paese…

Dulcis in fundo, la imperdibile visita ai Giardini del Tivoli,  inaugurati il 15 agosto 1843, secondo parco divertimenti più visitato al mondo con 4.6 milioni di visitatori. La storia di questo unico parco divertimenti ha inizio quando il suo fondatore, Georg Carstensen, ottenne la licenza quinquennale di costruzione dal Re Cristiano VIII. La leggenda narra anche che Carstensen convinse il Re della sua proposta con la famosa frase “quando la gente si diverte, non pensa alla politica”. Tante le attrazioni e non solo per i più piccoli, perché anche gli adulti trovano qui un ambiente ispirato ad un sano divertimento. Il parco, inizialmente chiamato col nome “Tivoli & Vauxhall” venne poi ribattezzato “Tivoli” in onore dalla “nostra” Tivoli nel Lazio, famosa in tutto il mondo per le sue meravigliose ville, prima tra tutte Villa d’Este con i suoi mirabolanti giochi d’acqua.

 

Seleziona la lingua

Italian English French German Greek Portuguese Spanish