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Home Buono a sapersi A proposito di salute: il sale fa bene o fa male?

A proposito di salute: il sale fa bene o fa male?

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Il sale è un ingrediente di cucina, costituito quasi completamente da cloruro di sodio (Na Cl). A temperatura ambiente si presenta come un solido cristallino incolore e con un odore poco accentuato e un sapore caratteristico.

Per capire l'importanza del sale nella storia dell'umanità basta ricordare che la via Salaria era l'antica via consolare romana realizzata per collegare Roma con il Porto d'Ascoli sul mare Adriatico. Fu tracciata dagli antichi Sabini nel II millennio a.C., principalmente per il trasporto del sale, fu poi acquisita e migliorata dai Romani; il suo percorso è oggi ricalcato dalla moderna strada statale n. 4.

Si tratta di una sostanza chimica, più precisamente un minerale, indispensabile per il normale funzionamento dell'organismo; il corpo umano è dotato di sensori (si chiamano “recettori”) che permettono di percepire il sapore salato, uno dei cinque sapori fondamentali.

Il sale fa bene o fa male? Il sale  vanta un potere igroscopico, ossia assorbe  l’umidità (ecco perché si mette nei barattoli insieme ad altre sostanze che non devono prendere umidità) quindi  riduce i liquidi in eccesso. Ed è indicato per chi ha problemi dermatologici, proprio per la sua azione antinfiammatoria della pelle. Quindi è benefico per il trattamento di:psoriasi, eczemi, dermatiti e irritazioni della pelle.Cosa succede se non si mangia sale? Una dieta senza sale non è mai raccomandabile, soprattutto quando le temperature si fanno bollenti e la sudorazione aumenta. Ritenzione e cellulite non migliorano, anzi potrebbero addirittura peggiorare, e si potrebbe incorrere in abbassamenti di pressione e capogiri. Da dove arriva? Il sale viene dal mare (als alòs in greco significa sale ma anche mare), ma non solo: oltre a ricavarlo dalle saline, belle e tipiche quelle siciliane, in particolare a Trapani ed a Mozia, ottenuto per evaporazione dall'acqua del mare, c'è il sale di montagna o salgemma, estratto dalla roccia, ovvero dalle miniere di sale. Il sale è, di fatto, un conservante naturale, usato sapientemente dagli antichi romani. Praticamente non ha data di scadenza, ma per farlo durare a lungo è necessario che non prenda umidità. Per evitare che quando cuciniamo l'umidità che si sprigiona con la cottura dei venga assorbita dal nostro sale, basterà riporlo in una confezione ermetica.

Perché il sale e bianco? Cloruro di sodio è il nome chimico del più comunemente noto "sale da cucina"; si tratta del sale sodico dell'acido cloridrico, che alla vista risulta cristallino ed incolore, caratterizzandosi per colore e sapore tipici. Il sale, per quanto gradito in molte pietanze, è nemico della buona circolazione sanguigna.

Cambiare regime alimentare può essere la svolta per un organismo più in salute, combattere ad esempio la ipertensione riducendo proprio  i consumi quotidiani di sale

In un recente studio americanp è emerso quanto segue: “Nello studio, i partecipanti di mezza età e gli anziani hanno ridotto l’assunzione di sale di circa un cucchiaino al giorno rispetto alla loro dieta abituale. Il risultato è stato un calo della pressione sanguigna sistolica di circa sei millimetri di mercurio (mm Hg), che è paragonabile all’effetto prodotto da un farmaco di prima linea comunemente utilizzato per l’ipertensione” spiega Deepak Gupta, MD, docente di medicina presso il Vanderbilt University Medical Center e co-autore dello studio.

"Abbiamo scoperto che il 70-75% di tutte le persone, indipendentemente dal fatto che stessero già assumendo farmaci per la pressione sanguigna o meno, hanno maggiori probabilità di notare una riduzione della pressione sanguigna se diminuiscono il sodio nella dieta".

 

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