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Il doge ti aspetta

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Consigli estemporanei per una gita nella città delle gondole: dove alloggiare, dove mangiare e come muoversi nella capitale del carnevale d’arte. Di Alberto Alfieri Bordi

VeneziaDormire. Per chi vuole soluzioni alloggiative senza risparmio Venezia offre una panoramica senza uguali che va dall’ Hotel Danieli, al Bauer, dal Gritti Palace al Baglioni, ma per chi cerca soluzioni più contenute ma dignitose, ci sentiamo di segnalare l’albergo “Al Gobbo” a Campo S. Geremia 312, in posizione comoda e centralissima, non distante dalla stazione (10 minuti a piedi). A dispetto dell’unica stella dalla quale è classificato, risulta un albergo carino, pulito e ben organizzato, con un costo che va dagli 83 ai 123 euro, a secondo del periodo del soggiorno, per una camera doppia con bagno e prima colazione compresa. Vicino al ponte Rialto, sestiere Cannaregio, sempre centrale e sempre facilmente raggiungibile dalla stazione ferroviaria di Santa Lucia, con una passeggiata di un quarto d’ora, c’è “l’Hotel Mignon”, piccolo come dice il nome, ma completo nei servizi e nella cortesia. Due stelle, ubicato in un vicolo pure questo mignon, a due passi dalla bella piazza (rectius Campo) dei SS.Apostoli, si presenta tranquillo e funzionale. Colazione decente ma il caffè non è il forte di Venezia e a pochi passi dall’albergo, sulla via 28 aprile c’è una torrefazione con caffè decente, al costo di un euro. Il prezzo per una stanza doppia con bagno al Mignon si aggira sui 65 euro colazione inclusa; circa 80 per la tripla. Nel sito è possibile conoscere on line la disponibilità alloggiativa nei vari periodi dell’anno.

Per chi non vuole allontanarsi da piazza S. Marco c’è poi l’Istituto S. Giuseppe, a Ponte della Guerra 5402, pulito, gradevole e ben organizzato. Le stanze hanno il bagno in camera. Costo 37 euro a persona in ogni periodo dell’anno, carnevale compreso, senza prima colazione; il rientro è però consentito fino alle ore 22(è un istituto di suore). Tel: 041-5225352 Fax: 041-5224891

MascheraMangiare. Venezia non è famosa per la buona tavola ed infatti bisogna essere oculati ed attenti per procurarsi delle buone cene senza incorrere in mazzate di stampo “lagunare”. Tra i locali più caratteristici ed interessanti c’è sicuramente la trattoria dalla Marisa, a Cannaregio 652b, in prossimità del Ponte delle Guglie. Si mangia bene ma è sempre superaffollato, bisogna prenotare un giorno prima (come minimo) al telefono: 041 720211. Altro locale molto gettonato è la trattoria “alla vedova”, vicina alla fermata Ca’ D’oro del vaporetto; qui sono famose le polpettine fritte, se non finiscono anzi tempo; l’atmosfera è internazionale, simpatica; il bancone di ingresso è sempre preso d’assalto con grossa presenza di turisti e con gente che stuzzica in piedi mentre altri gruppi di giovani mangiano e soprattutto bevono “ombre” fuori dal locale. Chiuso il giovedì. Telefono 041-5285324 per prenotare. Comunque modesta la scelta delle pietanze che non sono memorabili. L’unica cosa che lascia il segno sono “le tipiche fette o fondi di carciofi”. La trattoria storica si trova invece al Ponte dei Gesuiti, al sestiere Cannaregio 4858, locale più intimo ma con illuminazione assai carente, frequentato anche da Veneziani, che gradiscono gli antipasti misti della tradizione veneta con dominante di capesante, vera leccornia del luogo insieme alle granseole(granchi giganti). C’è pure un menù turistico a 20 euro piuttosto invitante. Vini scrausi non ce ne sono: si parte dalla bottiglia da 12 euro ma è un vino di assoluto rispetto. L’acqua come in tutta Venezia o è gassata o è naturale, l’effervescente naturale non esiste. La frittura di pesce qui è strepitosa, tanta, varia, asciutta, bollente, perfetta. L’osteria da Alberto a Cannaregio 5401, calle Giacinto Gallina, vicino alla chiesa dei Miracoli e della omonima bellissima piazza stile parigino(che in realtà è un campo), è un locale molto invitante, caratteristico, dove si mangiano dei piatti di pesce veramente ottimi. Agnolotti alle capesante strepitosi, pasta alla busara (scampi e pomodoro) deliziosa; insalate di mare e sautè di cozze non sono da meno; anche la carne è di gran qualità e cucinata a regola d’arte. Il tortino con crema chantilly e biscotto resta a lungo nella memoria dei golosi; buoni i vini, sempre di livello, come pure il pane, che si riesce a richiedere anche per sei volte! Clientela mista e gradevole. Ovviamente affollato. Per gli spuntini volanti consigliamo l’Enoteca Boldrin in Cannaregio 5549, con un vasto assortimento di pietanze, un panorama di vini d’eccellenza ed una certa simpatia, sempre gradita.

Visitare. Nel periodo autunno-inverno a Venezia fa abbastanza freddo (anche sotto zero), non manca la pioggia, ogni tanto si fa vedere la nebbia (di quella pesante) e poi ti può capitare l’acqua alta. Quindi abbigliamento pesante e gambe in spalla. I traghetti o vaporetti che collegano le varie zone della città e le isole (Murano, Burano e Torcello) sono cari (6,50 € a corsa). Conviene fare il ticket da 12 ore a 14 euro che ti consente di andare dappertutto isole comprese (tranne la linea 3 riservata ai residenti). Oltre a Piazza S. Marco, al ponte di Rialto, a quello dei Sospiri, ci sono calli, ponti, campi e canali inelencabili e magari poco noti eppure sempre affascinanti e suggestivi. Di grande attrattiva la zona del Ghetto, non distante dalla stazione ferroviaria e vicino al ponte delle guglie; meravigliosa l’atmosfera del grande mercato del pesce con il trionfo di granseole, rombi, capesante, cozze e vongole (razza filippina ma anche lupini nostrani). Una zona poco battuta ma assolutamente speciale è quella dell’Arsenale, meno affollata, meno turistica, ma storicamente fondamentale perché qui è la nata la forza navale e commerciale della repubblica marinara di Venezia. Pressoché unici gli spazi e le strane luci di campo S.Polo mentre le tappe obbligate riguardano il teatro la Fenice, il palazzo Grassi, i grandi musei veneziani, la Ca’ d’oro restaurata, il casinò. Le chiese da ammirare e visitare sono innumerevoli ed ogni turista ne potrà scoprire qualcuna magari poco celebrata dalle guide. Le visite spesso si pagano ma in chiesa si può entrare liberamente durante le cerimonie religiose. Nel corso delle lunghe passeggiate è frequente (e necessario) fare tappe di ristoro in bar, enoteche e sale da the. Quadri e Florian, a piazza S. Marco, sono dei punti d’incontro storici di grande fascino, con tanto di pianoforte, ma molto cari (una cioccolata al tavolo circa 5 euro) però una tantum si può fare. Una sosta con chiacchiere e pasticcini è consigliabile nella sala da the del bar Tiziano. Durante il carnevale Venezia è un’altra città, perde la sua malinconia genetica e diventa protagonista di un liberatorio carpe diem, festa di colori, festa del travestimento, palcoscenico a tutto “campo” che lascia immagini indelebili nel turista che passa e va.

Murano, Burano e Torcello: tre isole, tre storie, tre scenari differenti. A Murano scoprirete la magia del vetro e la maestria degli artigiani; difficile sfuggire alla esibizione della lavorazione del vetro vicino ad un forno di cottura, con tanto di contributo facoltativo (ma molto indotto), ma dopo un po’ avrete una sorta di sindrome di Stendhal per i tanti colori, le tante forme, le interminabili vetrine di bottiglie, vasi, vasetti, cavalli, gioielli ed altri ninnoli artistici di ogni tipo. Burano è più suggestiva, più tranquilla, proprio come la lavorazione del merletto che ritrovi in ogni angolo, in ogni casa, in ogni vetrina, perfino nei bagni. Sempre comunque ammirevole, con quelle caratteristiche case colorate stile Amsterdam. Se avete fame, mangiate da Amadi, in via Martino destro 227: la cucina è casalinga, le pizze sono stranamente buone e sono proposte anche a pranzo. Torcello è più lontana, più piccola, più preziosa avvolta com’è nella sua religiosità da eremiti. La Cattedrale di Santa Maria Assunta fu ristrutturata nella forma attuale intorno all'anno mille La parete occidentale, corrispondente con l'ingresso principale, è occupata, all'interno, da un mosaico in stile bizantino di notevolissime dimensioni che rappresenta il Giudizio Universale.La Chiesa di Santa Fosca, del XII secolo, ha pianta a croce greca ed un porticato con colonne di marmo e capitelli che ripete il motivo architettonico dell'interno. A Burano e Torcello si arriva con la linea di vaporetti LN, che partono solo dalle Fondamente Nuove in caso di nebbia e tempo avverso.

 

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