Quest'anno non ci saranno le classiche bancarelle nella zona che circonda la chiesa del santo falegname e l' attiguo oratorio, sempre pullulante di ragazzi di ogni età; non si sentirà il classico odore dei bignè e non assisteremo allo struscio che ogni anno riempiva i vicoli e le strade del quartiere, fino a via della Giuliana, a via Candia e zone confinanti.
Non passerà la banda e non ci sarà la processione a celebrare l'ultima vera festa rionale ancora in vita nella città eterna
La festa di san Giuseppe al Trionfale, una delle più sentite e attese a Roma, forse l'ultima con una impronta davvero verace, quasi "paesana" e realmente coinvolgente per l'intero quartiere dove sono nato, è stata annullata a causa dell’emergenza Coronavirus e si svolgerà "sine populo". Sarebbe stata la celebrazione del centocinquantesimo anno della proclamazione di san Giuseppe a patrono universale della Chiesa e del cinquantesimo di elevazione a basilica della chiesa simbolo del Trionfale. Quindi non si terrà la tradizionale processione con tanto di banda musicale e trasporto della statua del santo, che, partendo da via Bernardino Telesio, avrebbe richiamato l'attenzione e le preghiere dei residenti, pronti ad esporre drappi e bandiere su finestre e balconi. Per noi, giovinetti degli anni sessanta era una giornata intensa da vivere tra riti liturgici, premiazioni,bancarelle in strada, bignè e dolcetti vari, le mitiche pallette colorate di stoffa con elastico ed eventi di ogni tipo, dalla gara dei giornalacci, alla pentolaccia, dalle riffe agli incontri sportivi, fino alla corsa dei sacchi che, dopo micidiali batterie eliminatorie, ebbi il merito di vincere superando in finale nientepopodimeno che "Garibaldi" il temuto capobanda dei "sallazzari" che abitavano le casupole ove oggi risiede la severa città giudiziaria. Però il 19 marzo resta sempre la festa dei padri, che meritano sempre e comunque un grande augurio !!! (A. Bordi)